Mare, deserto, fiori. Nel Mar dei Caraibi, a poca distanza dalle coste del Venezuela, c’è un luogo di grande bellezza, un piccolo paradiso chiamato Aruba: qui spiagge bianchissime lambite da acque incontaminate si alternano a rocce frastagliate e a piccole insenature, mentre un sole caldo e onnipresente illumina le calde giornate, rinfrescate dai venti alisei.
Gli abitanti la chiamano Happy Island, l’isola felice, e lo scrivono ovunque, persino sulle targhe delle automobili. Ed è difficile non essere d’accordo: centomila abitanti, un sole che splende tutto l’anno e una posizione, al largo delle coste del Venezuela, che la tiene al riparo degli uragani. Sulle coste sud e ovest dell’isola il mare è una tavolozza che racchiude tutte le sfumature di colore del verde, del blu e del turchese. Protettorato dei Paesi Bassi, l’isola è un mix di varie culture: qui si mescolano influenze spagnole, olandesi e naturalmente americane.
La maggior parte degli insediamenti turistici sono situati sul litorale occidentale e meridionale dell’isola, relativamente riparate dalle forti correnti dell’oceano e dagli alisei che spazzano la costa settentrionale e piegano i tronchi degli alberi. La colorata capitale dell’isola, Oranjestad, si trova sulla costa meridionale, non molto distante dalle zone turistiche: il suo centro è ricco di edifici dai colori pastello e dall’architettura che ricorda i palazzi di Amsterdam. Sulle coste sud e ovest dell’isola il mare è molto bello ed è quasi una tavolozza che racchiude tutte le sfumature di colore del verde, del blu e del turchese. Da Eagle Beach a Palm Beach, si snoda un unico lunghissimo arenile considerato tra le dieci spiagge più belle del mondo.