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Bali, incontro tra spiritualità e tradizione

Difficile dire quale sia il fascino segreto di Bali, difficile spiegare le atmosfere che si respirano in questo angolo dell’arcipelago indonesiano. Facile innamorarsi di un luogo in cui la dimensione terrena e quella spirituale si incontrano per dar vita ad un mosaico culturale tra i più interessanti al mondo. Facile non dimenticare un luogo che fa pensare a un dipinto, con risaie che scendono dolci lungo le pendici delle colline, vulcani che si elevano fin sopra le nuvole, rigogliose foreste tropicali e spiagge dorate.

Bali evoca immagini paradisiache. Per moltissimi è più di un semplice luogo, è un modo di essere, un’aspirazione, uno stato d’animo. La cultura ricca e diversificata di Bali si esprime ad ogni livello, dalle raffinate e onnipresenti offerte di petali di fiori, alla gente in abiti festosi che marcia verso una delle innumerevoli cerimonie nei templi, fino alla spiritualità della musica e della danza eseguite in tutta l’isola.

Ecco il racconto del nostro viaggio di qualche anno fa…
Arriviamo a Bali in una serata di torrido caldo umido. L’aeroporto di Denpasar è un delirio di persone che si accalcano e ti spingono, e l’aria condizionata fa fatica a rinfrescare l’aria. Incontriamo Nadi, la nostra guida che ci accompagnerà in questo viaggio alla scoperta dell’isola. A primo impatto, niente di particolare: strade strette con motorini che sfrecciano all’impazzata in tutti i sensi, casupole abbandonate lungo le strade, cani, bambini che giocano per strada, venditori seduti davanti ai negozi, alberi, piccoli tempi ad ogni angolo.

Dal giorno successivo l’isola inizia a disvelarsi, mentre Nadi ci introduce alla complessità dell’induismo, che per i balinesi è più che una religione: è il loro stile di vita, è una legge universale che detiene l’ordine dell’essere e delle cose. La vita dell’isola è scandita da numerosissime cerimonie che, seguendo solitamente il calendario balinese di 210 giorni, sembrano imprevedibili agli occhi dei turisti occidentali. Celebrazioni e feste vengono svolte per innumerevoli dei e negli anniversari di ognuno degli oltre 20.000 templi dell’isola.

E Bali all’improvviso comincia ad apparire ai nostri occhi in tutta la sua meraviglia, verde, scintillante e sinuosa al sole come le sue risaie. Jatiluwih, mai nome mi sembra più poetico e più appropriato per descrivere queste colline intagliate dalla pazienza e dal lavoro di centinaia di persone, da centinaia di anni.. E visitiamo i templi, centinaia di templi, nelle posizioni più incredibili, in cima alle montagne, sulle rive dei laghi, a picco sulla scogliera, direttamente nel mare..

E poi ancora caldi pomeriggi di surf tra le onde. Grigliate di pesce e crostacei sulla spiaggia di Jimbaran, corsi di yoga, escursioni tra le risaie, panorami mozzafiato nella giungla o in resort a picco sul mare. E i tramonti, indimenticabili! Quando il cielo inizia a tingersi di rosa e lilla, all’improvviso compaiono decine di aquiloni dalle forme bizzarre che danzano alti sulla linea dell’orizzonte. Qui gli aquiloni non sono solo solo un passatempo, ma hanno un significato spirituale: sono dei messaggeri alati, lanciati per sussurrare preghiere alle orecchie degli dei.

E anche noi abbiamo sussurrato la nostra richiesta: di poter tornare un giorno a riscoprire questa della perla d’Oriente. Dove il sole brilla tutto l’anno.

Susanna Lorusso

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